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Strage di Viareggio, tra gli indagati i vertici di Ferrovie
16/12/2010 - Sono 38 le persone, tra le quali anche otto enti, a cui sono stati notificati oggi gli avvisi della richiesta di incidente probatorio spiccati dalla Procura di Lucca, nell’ambito delle indagini sulla strage del treno di Viareggio.
Per il folto numero di indagati, l’accusa della procura è di aver contribuito con il proprio operato alla violazione del decreto sulla responsabilità amministrativa. Gli indagati, in poche parole, non avrebbero fatto il necessario per garantire la sicurezza della rete ferroviaria.
Secondo i magistrati, infatti, a provocare la strage di Viareggio del 29 giugno scorso, quando un treno merci deragliò e i suoi vagoni carichi di gas esplosero come una bomba provocando 14 morti e numerosi feriti, furono i picchetti collocati lungo le curve. Uno di essi, secondo gli inquirenti, avrebbe squarciato la cisterna che conteneva il gas.
A conferma della tesi sostenuta, i magistrati riportano una vecchia disposizione, stilata dalla direzione tecnica di Rete Ferroviaria Italiana (azienda del gruppo Ferrovie dello Stato), nella quale si legge l’intenzione di eliminare quei pericolosi picchetti installati per segnalare le curve. Nel documento si parlava di graduale eliminazione dei picchetti, cosa però mai avvenuta.
Dal canto suo, però, Rfi propone tutt’altra spiegazione: a suo avviso, a squarciare la cisterna fu l’impatto con un pezzo della controrotaia di uno scambio.
Ad ogni modo, mentre si attende l’incidente probatorio e l’eventuale svolta che ne potrebbe scaturire, tra i 38 indagati figurano anche i vertici di Ferrovie dello Stato, tra cui l’amministratore delegato Mauro Moretti. Indagato, tra gli altri, anche l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano.
Foto tratta da NotizieFresche.info
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