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Social network in ufficio? Secondo uno studio fanno bene
26/10/2010 - Contro le tesi di chi sostiene che i social network in ufficio incidano negativamente sullo svolgimento delle attività lavorative dei dipendenti, arriva una smentita dall’Università di Melbourne, che suona così: chi naviga in Rete, comunque sotto il 20% dell’ orario di lavoro, produce il 9% in più di chi ha il divieto di accesso a Internet.
L’interessante ricerca viene dall’Australia. Lo studio, finalizzato a rispondere alla domanda se divertirsi online, passando del tempo sul proprio profilo su Facebook, pubblicando note su Twitter o visionando e condividendo video su YouTube, faccia bene o male al lavoro, è stato condotto su un campione di 300 dipendenti. Il risultato, prima d’ora non ritenuto scontato, è stato che community online e social network in generale fanno bene alla produttività, ma solo se non occupano oltre il 20% dell’orario di lavoro di ciascun dipendente. Se questo limite viene superato, la produttività viene, al contrario, decisamente inibita.
Alla pubblicazione dei risultati della ricerca dell’Università di Melbourne hanno fatto seguito le risposte più diverse. Il presidente dello Human Resources Institute of Australia, Peter Wilson, si è detto sostanzialmente concorde sulla positività dell’ uso dei social network in ufficio, e polemizza con quelle aziende che arrivano a spiare i propri dipendenti per assicurarsi che non accedano alla Rete per svago nemmeno per una breve pausa.
In Italia, le posizioni sull’argomento sono altrettando sfaccettate, riproponendo l’antica dicotomia di ambito tecnologico tra “apocalittici e integrati“. Accade così che nelle diverse amministrazioni locali la libertà concessa ai dipendenti di muoversi in internet cambi significativamente: convinta che navigare sul web per divertimento faccia passare il lavoro in secondo piano, la governatrice del Lazio, Renata Polverini, attraverso due circolari ha deciso lo scorso 15 ottobre di vietare ai circa tremila dipendenti della regione la connessione a Facebook, a YouTube e alle altre piattaforme online. La decisione della presidente della Regione Lazio è dettata dalle statistiche della Pisana, che hanno rivelato che il 70% dei lavoratori faceva un uso di Internet che andava contro la produttività lavorativa.
Di tutt’altro segno l’approccio ai social network del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che crede nel potere positivo dei social network al punto da aver consentito ai dipendenti di Palazzo Valentini l’accesso a Facebook e a YouTube senza limiti, pur impedendo loro di chattare. Zingaretti, tra l’ altro, è il fautore di un importante progetto, dal nome di “Provincia Wi-fi“, finalizzato a estendere l’accesso gratuito alla Rete nei luoghi di ritrovo della Provincia.
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